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Cloro Nell’acqua: Che Cos’è, A Cosa Serve E Come Eliminarlo

Cloro nell’acqua: che cos’è, a cosa serve e come eliminarlo

L’acqua è uno dei beni più preziosi che abbiamo ed è un elemento fondamentale non solo per il benessere umano, ma anche per la vita stessa. Tuttavia, prima che riesca a raggiungere i nostri rubinetti, essa viene sottoposta a diversi processi di trattamento per garantirne la sicurezza e uno degli elementi chimici più comuni utilizzati in questo processo è il cloro: tutti, prima o poi, ne abbiamo sentito parlare!

Sebbene il cloro sia un’aggiunta fondamentale per ridurre il rischio di malattie trasmesse dall’acqua, la sua presenza nella rete idrica solleva alcune preoccupazioni. In questo articolo approfondiremo proprio il tema del cloro nell’acqua, dei problemi che può causare e delle soluzioni che possiamo adottare per eliminarlo o ridurne la concentrazione, per garantirci un’acqua più sicura e gradevole al palato.

Lo sapevate che nell’acqua si possono trovare anche dei veleni pericolosi
come l’arsenico? Ne parliamo in questo articolo!

Che cos’è il cloro e quali sono le sue caratteristiche

Prima ancora di addentrarci nei dettagli è bene fare chiarezza sulle basi cercando di spiegare nel modo più chiaro e semplice possibile che cosa sia il cloro. Con questo termine si definisce quell’elemento chimico presente nella tavola periodica con il simbolo “Cl” e contraddistinto dal numero atomico 17: si tratta di un gas altamente reattivo a temperatura ambiente, la cui caratteristica più distintiva è la sua capacità di eliminare  tutti quei microrganismi potenzialmente dannosi per l’uomo (come batteri e germi). L’ipoclorito di sodio non è altro che la comunissima candeggina sulla cui etichetta è riportata la dicitura: ipoclorito di sodio – cloro attivo.   

Proprio in ragione di ciò, l’ipoclorito di sodio viene ampiamente utilizzato come disinfettante per rendere sicura l’acqua potabile e per mantenere pulite le piscine. Il cloro può anche combinarsi con molti altri elementi e sostanze chimiche, purtroppo presenti negli acquedotti, anche se entro i limiti previsti per legge.

Questo elemento chimico può inoltre reagire con l’idrogeno per formare l’acido cloridrico: una reazione spesso utilizzata nell’industria chimica. Ma non solo: il cloro può reagire con diversi altri composti organici, spesso sostituendo gli atomi di idrogeno con atomi di cloro in una reazione chiamata “clorurazione”; un processo che contribuisce alla creazione dei più noti pesticidi e solventi. Insomma, si tratta di un elemento molto versatile e dalle numerose applicazioni industriali e ambientali.

Perchè si aggiunge il cloro nell’acqua

La risposta a questa domanda è piuttosto semplice e ve l’abbiamo in parte già fornita nelle righe precedenti: il cloro (ipoclorito di sodio) viene aggiunto all’acqua per evitare, come nel secolo scorso, malattie come il colera, la peste, etc.

Nel caso degli acquedotti e della fornitura d’acqua potabile il cloro viene aggiunto per lo stesso motivo, ovvero uccidere tutti quei microrganismi potenzialmente pericolosi e mantenerli ben lontani dall’acqua che beviamo. L’acqua presa dalla natura, come fiumi o laghi, può contenere elementi indesiderabili. 

Tuttavia è importante notare che l’aggiunta di cloro all’acqua deve essere fatta con precisione, poiché un eccesso di questo elemento potrebbe reagire con altre sostanze nell’acqua e formare prodotti chimici indesiderati: per questo i livelli di cloro nelle piscine e nell’acqua potabile sono sempre controllati in maniera ferrea contribuendo così a proteggere la salute pubblica. Ma quali conseguenze può avere questa aggiunta? Niente di grave, sia chiaro, ma ora andiamo a scoprirlo.

Il cloro fa bene alla salute?

Come abbiamo detto, il cloro è molto utile e ci aiuta a evitare di bere un’acqua contaminata da agenti potenzialmente dannosi. Come ogni cosa, però, va sottolineato che un suo consumo eccessivo – o un’esposizione a livelli troppo alti – può comportare diversi problemi come ad esempio un gusto o un odore particolarmente sgradevoli: ciò è dovuto principalmente alla formazione di THM (trialometani), ovvero generato dalla reazione fra il cloro e la materia organica presente nell’acqua.

Chi frequenta abitualmente le piscine, inoltre, saprà bene che un’acqua contenente livelli elevati di cloro può causare irritazione della pelle e degli occhi, specialmente negli individui più sensibili. Alcune persone soffrono di reazioni allergiche a questa sostanza che possono manifestarsi attraverso eruzioni cutanee, prurito o difficoltà respiratorie. E vi sono anche degli effetti a lungo termine più gravi che si associano, però, solo a un’esposizione davvero elevata di cloro, praticamente impossibile da verificarsi in ambito domestico.

Per mitigare tali problemi, comunque, l’Europa ha stabilito delle normative e delle linee guida molto specifiche per limitare le concentrazioni di cloro residuo nell’acqua della rete pubblica, indicando alle autorità responsabili di monitorarne costantemente l’utilizzo. Insomma il cloro nell’acqua dei nostri rubinetti è importantissimo, ma è essenziale che ne vengano rispettati i livelli appropriati e che ne sia garantita una gestione adeguata proprio per evitare problemi di salute associati a un eccesso di questa sostanza.

Come eliminare il cloro dall’acqua

Proprio in ragione di quanto scritto poc’anzi, l’eliminazione del cloro dall’acqua del rubinetto è spesso desiderata per migliorarne il suo sapore e proprio per questo esistono vari metodi per farlo. 

Il metodo più completo, moderno ed efficace, però, consiste senza dubbio nell’installazione di un purificatore combinato con carboni attivi vegetali (carbone di cocco e membrana semimpermeabile, osmosi inversa): sempre più italiani, negli ultimi anni, stanno infatti adottando nelle loro case questo innovativo sistema di purificazione dell’acqua. Di che cosa si tratta? È presto detto: l’osmosi inversa è un processo di purificazione dell’acqua che utilizza una membrana semipermeabile per rimuovere una vasta gamma di contaminanti dall’acqua.

Se non ne avete mai sentito parlare, non temete: abbiamo scritto una guida completa sull’argomento che potete trovare qua; per sintetizzare, comunque, possiamo dirvi che si tratta di un sistema di filtrazione molto efficace e utile alla rimozione di molti altri contaminanti (come ad esempio metalli pesanti, sali, pesticidi e così via). 

Come possiamo dunque installare uno di questi depuratori in casa nostra? La risposta è più semplice che mai, anche perchè vi trovate proprio nel posto giusto: grazie ai suoi trent’anni di esperienza sul campo, Ecoline è un vero e proprio punto di riferimento nel campo del trattamento dell’acqua. Se volete saperne di più, trovate tutte le informazioni del caso sul nostro sito; e se avete qualsiasi domanda in merito ai nostri sistemi di depurazione, non esitate a contattarci compilando il modulo in fondo alla pagina!

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