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Cosa Si Intende Per Durezza Dell’acqua E Come Si Misura

Cosa si intende per durezza dell’acqua e come si misura

Quando pensiamo all’acqua che beviamo e che facciamo sgorgare ogni giorno dai rubinetti di casa nostra, sono molti gli aggettivi che possono venirci in mente per descriverla: dolce, fresca, frizzante e chi più ne ha più ne metta. Difficilmente però pensiamo di poter definire l’acqua sulla base della sua “durezza”: già, come può quel liquido incolore e insapore che sta alla base di ogni forma di vita considerarsi “duro”?

Eppure è così: la “durezza” dell’acqua, anche se sono in pochi a saperlo, è una caratteristica molto importante da considerare… e al contrario di quanto possa sembrare non ha nulla a che vedere con la sua presunta solidità! Si parla infatti di “acqua dura” quando il liquido in questione ha determinate caratteristiche chimiche. E se volete sapere quali (oltre alle ragioni per cui questo aspetto è così rilevante), non temete: ve lo spieghiamo a breve.

Sapete già quali sono i problemi relativi all’eccessiva durezza dell’acqua
e volete installare un addolcitore? Leggete qui il nostro articolo in merito.

Che cos’è la “durezza” dell’acqua?

Rispondere a questa domanda è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Possiamo sintetizzare così il concetto: quando l’acqua è “dura”, al suo interno si trovano delle concentrazioni elevate di sali di calcio e magnesio (come ad esempio i carbonati, i bicarbonati e i cloruri). Chi non ha rudimenti di chimica non si lasci trarre in inganno: queste sostanze sono del tutto naturali, per fattori geologici .

Tuttavia, quando sono presenti nell’acqua di casa nostra in concentrazioni eccessivamente elevate, questi ioni possono dare luogo a fenomeni non sempre piacevoli e sono i primi responsabili della formazione di calcare. Già, proprio quelle fastidiose incrostazioni che conosciamo fin troppo bene e che finiamo sempre per ritrovarci a dover pulire con gli appositi prodotti dalle nostre cucine, dai sanitari e dalle stoviglie!

Una tipica incrostazione di calcare su un rubinetto

Questi sedimenti calcarei di colore bianco o giallognolo sono, in estrema sintesi, ciò di cui sono composte le rocce in natura; è infatti proprio l’acqua stessa, sgorgando e scorrendo sulle rocce, raccolgono  i carbonati di Calcio e Magnesio . Quando poi nel suo percorso l’acqua incontra della ruggine – all’interno delle tubature più vecchie – si ottengono quei caratteristici depositi calcarei dalla colorazione rossastra, conferita per l’appunto alle particelle di ferro e dalla loro ossidazione.

Come si misura la durezza dell’acqua

Prima di addentrarci sulle metodologie di misurazione ci teniamo a specificare che esistono due tipologie di durezza: quella temporanea e quella permanente. La prima si riferisce al quantitativo di bicarbonati presenti nell’acqua; si definisce “temporanea” in quanto si tratta di sostanze che vengono eliminate – in un processo chimico definito “precipitazione” – nel momento in cui l’acqua aumenta la sua temperatura  Quella di cui abbiamo parlato finora viene invece definita “durezza permanente” ed è relativa ai ioni   di calcio e magnesio.

Il livello di “durezza” viene calcolato in gradi francesi; per la precisione, 1°F corrisponde a 10 milligrammi al litro di carbonato di calcio e Magnesio  Ed è bene sapere che l’acqua pubblica italiana – ovvero quella che sgorga dai rubinetti delle nostre case – viene scrupolosamente controllata tramite complesse analisi di laboratorio .

La durezza dell’acqua: effetti su alimenti, salute ed elettrodomestici

Ora che il concetto di “durezza” è più chiaro, vi starete senz’altro chiedendo come e quanto questo parametro influisca sugli alimenti che mangiamo e – più in generale – sulla nostra salute. Per quanto riguarda l’alimentazione va sottolineato che è molto difficile accorgersi della differenza tra una pietanza – magari un piatto di pasta – preparata con acqua particolarmente calcarea ed una cotta nell’acqua dolce.

I palati più fini affermano che l’acqua dolce conferisca ai piatti un sapore leggermente più gradevole, ma è davvero difficile farci caso; è più probabile accorgersene assumendo delle bevande come the, tisane o infusioni. In ogni caso non c’è alcun rischio per la salute, soprattutto se si considerano i limiti imposti per legge dei quali abbiamo parlato non molte righe fa. Ma a chi nuoce dunque l’acqua calcarea e perchè si cerca di limitarne la durezza? La risposta non riguarda alcun organismo vivente…

Sono infatti gli elettrodomestici come le lavastoviglie, le lavatrici, le caldaie e così via a subire i danni maggiori dalle incrostazioni calcaree: un’acqua particolarmente dura può dar luogo a formazioni calcaree importanti, tali da compromettere il funzionamento di questi dispositivi. In alcuni casi i sedimenti calcarei richiedono agli elettrodomestici un maggior dispendio energetico, costringendoli a consumare più del dovuto e a gravare così direttamente sulle nostre bollette: non proprio il massimo della vita.

La resistenza di una lavatrice afflitta da  evidenti formazioni calcaree

Per questo noi di Ecoline mettiamo a vostra disposizione una serie di appositi addolcitori, che una volta installati , saranno in grado di eliminare la durezza  dall’acqua: il calcare diventerà così solo un lontano ricordo. Se volete saperne di più, abbiamo scritto per voi un apposito articolo sugli addolcitori dell’acqua e in questa sezione del sito potrete consultare le caratteristiche tecniche dei modelli di cui disponiamo. Tramite il modulo in fondo a questa stessa pagina, inoltre, potrete contattare i nostri tecnici per ogni dubbio o domanda.

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