Quando e come sostituire le resine cationiche di un addolcitore
Quando si parla di trattamento dell’acqua non intendiamo unicamente parlare di depurazione. Dopotutto, ci sono diverse tipologie di operazioni che possiamo svolgere per migliorare l’acqua che esce dai nostri rubinetti… e una delle più comuni risiede nel processo di “addolcimento”, il quale ci permette di ottenere un’acqua meno dura e dunque priva di quei minerali che contribuiscono alla formazione delle incrostazioni calcaree.
Per ottenere questo risultato Ecoline mette a vostra disposizione tutta una serie di cosiddetti “addolcitori a scambio ionico”: dei dispositivi all’apparenza complessi ma in realtà tanto semplici – da utilizzare e comprendere – quanto efficaci: in questo articolo cercheremo di spiegarvi proprio questi concetti, andando a descrivere il funzionamento di un addolcitore a scambio ionico e specificando il ruolo delle “resine cationiche”. Buona lettura!
Se volete sapere tutto ciò che vi può servire sulle funzioni di un addolcitore,
potete trovare qui un articolo fatto apposta per voi.
A cosa serve un addolcitore e cosa sono le resine cationiche
Iniziamo col dire a cosa servono questi apparecchi: il loro scopo è quello di ridurre la durezza dell’acqua, ovvero di abbattere la concentrazione di sali di calcio e magnesio che si trovano al suo interno. Queste sostanze – fra le quali possiamo elencare i carbonati, i bicarbonati e i cloruri – sono assolutamente naturali e vengono raccolte dall’acqua nel percorso che essa segue lungo le rocce per arrivare nelle nostre case; tuttavia, una loro eccessiva presenza potrebbe portare alla formazione di sedimenti calcarei…
Per chi non dovesse avere rudimenti di chimica, facciamo velocemente chiarezza: sostanzialmente possiamo definire “ione” – termine coniato nel 1834 dal fisico Michael Faraday – “un’entità molecolare elettricamente carica”, sia essa positiva o negativa (a seconda dell’acquisizione o della cessione di elettroni). Ebbene, grazie ad un addolcitore a scambio ionico è possibile – come il nome suggerisce – “scambiare” gli ioni di determinati minerali come il calcio e il magnesio, trasformandoli così in sodio.
Questo processo avviene grazie a particolari resine “cationiche”, progettate per attrarre e scambiare ioni cationici (ovvero dotati di carica positiva): queste resine sono realizzate con una struttura porosa contenente gruppi funzionali di acidi deboli in grado di attrarre e trattenere gli ioni di calcio e magnesio presenti nell’acqua, il tutto mentre rilasciano ioni di sodio (Na+) o potassio (K+). Possiamo dunque affermare che il processo di “scambio ionico” è la base del funzionamento di questo tipo di addolcitori.
Quando sostituire le resine di un addolcitore
Le resine cationiche presenti nei nostri addolcitori rientrano nel novero dei materiali consumabili, per cui andranno sostituite a intervalli regolari basandosi su fattori ben precisi. Il primo, ovviamente, è la quantità di acqua che è stata addolcita con le resine stesse; il secondo fattore per importanza è invece la durezza dell’acqua che le resine devono addolcire: esse hanno infatti una capacità di scambio ionico limitata, il che significa che possono addolcire solo una determinata quantità di acqua prima di esaurirsi.
Ecoline, ad ogni modo, si premura sempre di specificare la capacità di scambio ionico delle resine dei suoi addolcitori (potete visitare qui i modelli a vostra disposizione): l’unica preoccupazione dell’utente sarà quella di monitorare regolarmente il consumo di acqua addolcita, tenendo conto della capacità delle resine per capire quando potrebbero essere esaurite (e della durezza dell’acqua dei rubinetti di casa, che – come abbiamo già specificato – influisce in maniera incisiva sull’efficienza delle resine cationiche).
Effettuare dei controlli periodici sull’addolcitore e sulle sue resine cationiche, comunque, è buona norma: è sufficiente osservare se vi sono accumuli di sedimenti o sporcizia, se non addirittura dei danni visibili alle resine. Se esse sembrano sporche o danneggiate, contattate l’assistenza: potrebbe esserne necessaria la sostituzione. Seguendo le raccomandazioni che i nostri tecnici vi daranno in fase di installazione, comunque, sarete facilmente in grado di mantenere l’addolcitore in condizioni di funzionamento ottimali.
Come e dove smaltire delle resine cationiche
Lo smaltimento delle resine cationiche di un addolcitore ad acqua richiede una gestione attenta e rispettosa dell’ambiente… ed essendo questo un tema che a noi di Ecoline sta particolarmente a cuore, non possiamo esimerci dall’illustrarvi alcuni passaggi generali per smaltire questi materiali:
- Prima di procedere allo smaltimento, consultate le autorità locali o i dipartimenti competenti per conoscere le regole e le direttive specifiche riguardanti lo smaltimento delle resine cationiche nella tua area: potrebbero esserci normative specifiche da seguire!
- Prima di rimuovere le resine, è buona norma spegnere l’addolcitore e chiudere le valvole dell’acqua. Solo successivamente sarà possibile svuotare il serbatoio dell’addolcitore per procedere alla rimozione. Potrebbe essere necessario rimuovere anche altri componenti, pertanto è sempre doveroso fare riferimento ai manuali o contattare il fornitore del dispositivo.
- Durante la rimozione e la gestione delle resine è importante indossare attrezzature di protezione personale adeguate, come guanti, occhiali protettivi e indumenti di protezione. Le resine non sono di per sé nocive per la salute, ma contengono diverse sostanze chimiche: per questo è necessaria cautela.
- Le resine cationiche devono essere raccolte in contenitori sicuri e ben sigillati per evitare perdite o contaminazioni. Sarà importante assicurarsi che i contenitori siano etichettati correttamente e che siano conformi alle norme locali per il trasporto delle sostanze pericolose.
- Come abbiamo già precisato, lo smaltimento delle resine cationiche può variare a seconda delle normative locali e delle caratteristiche delle resine stesse. In alcuni casi, potresti doverle consegnare a strutture specializzate per lo smaltimento di rifiuti pericolosi. Altre opzioni potrebbero includere il trattamento chimico o la solidificazione delle resine prima dello smaltimento in un impianto di gestione dei rifiuti.
- È fondamentale ricordarsi di conservare tutta la documentazione relativa allo smaltimento delle resine cationiche, comprese le ricevute di consegna ai centri di smaltimento: questi documenti potrebbero venire richiesti in seguito dalle autorità per dimostrare la conformità alle normative ambientali locali.
Detto ciò, se avete ulteriori domande sugli addolcitori, sul loro funzionamento e sulla sostituzione e smaltimento delle resine cationiche non dovete fare altro che contattarci compilando il modulo in fondo a questa stessa pagina: i tecnici di Ecoline sono a vostra disposizione e saranno lieti di rispondervi nel minor tempo possibile.