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Qual è Il Sapore Dell’acqua E Come Migliorarlo

Qual è il sapore dell’acqua e come migliorarlo

Vi siete mai chiesti, magari bevendone un buon bicchiere, quale sia il sapore dell’acqua? O meglio ancora, vi siete mai chiesti se l’acqua ce l’abbia davvero un sapore? Da secoli la comunità scientifica si confronta per dare una risposta a queste domande, e tutti sembrano aver concordato che l’acqua riesce effettivamente a stimolare alcuni dei nostri recettori del gusto. Dunque il responso sembrerebbe essere affermativo: l’acqua è saporita!

Ma è davvero così? Che sia naturale o distillata, minerale o di fonte, ci sono infiniti fattori che possono influenzare quello che potremmo definire “sapore”. Ecoline è da oltre trent’anni fra i massimi esperti proprio nel settore del trattamento dell’acqua: per questo, nelle righe a venire, andremo ad esplorare insieme questo curioso argomento nel dettaglio, cercando non solo di capire di cosa sappia l’acqua ma anche come migliorarne il sapore.

Quali elementi incidono sul sapore dell’acqua

Se l’acqua, come dicono, ha davvero un sapore… da quali elementi esso deriverebbe? A questa domanda così specifica e all’apparenza complessa possiamo rispondere in maniera piuttosto semplice: quando beviamo, infatti, le nostre papille gustative vengono stimolate dalle sostanze minerali disciolte all’interno dell’acqua. Avete mai osservato con attenzione le etichette sulle bottiglie che comprate al supermercato? Se sì, vi sarete accorti delle tabelle che elencano le varie sostanze contenute nell’acqua in “ppm”.

Questa sigla significa “parti per milione” ed è l’unità di misura che viene utilizzata per esprimere la concentrazione di una sostanza in una soluzione acquosa: 1 ppm, di regola, corrisponde a circa 1 milligrammo al litro (mg/l). Nel caso della minerale che beviamo ogni giorno sono i solidi disciolti totali (TDS) ad essere così misurati, ed è per questo che grazie alle etichette – contenenti i risultati delle analisi di laboratorio – possiamo sempre sapere quanto calcio, sodio e magnesio sono contenuti all’interno dell’acqua.

Non tutti i minerali disciolti – ovvero quelle sostanze che l’acqua “raccoglie” percorrendo il suo percorso in natura – vengono rilevati dalle nostre papille. Tuttavia un recente studio ha dimostrato (grazie a un test alla cieca nel quale venivano messe a confronto diverse tipologie d’acqua) che in media le persone riescono a percepire il sapore del bicarbonato, del solfato, del calcio e del magnesio: pertanto sì, possiamo tranquillamente confermare che l’acqua “ha un sapore”, sebbene solo i più sensibili siano in grado di rilevarlo!

Le varie tipologie d’acqua e le differenze di sapore

Elencate le sostanze che possono dare un sapore all’acqua, va poi specificato che esse variano anche e soprattutto in base al tipo di acqua stesso. L’acqua di rubinetto, ad esempio, raggiunge le nostre case attraversando la fonte idrica locale più vicina; questo tipo di fonte viene spesso trattata con il fluoro (un altro elemento che può incidere sul sapore)… ma anche il materiale di costruzione delle tubature e il loro stato di conservazione possono svolgere un ruolo nel gusto che percepiamo quando poi ci abbeveriamo.

L’acqua frizzante che compriamo in bottiglia al supermercato, invece, non contiene elementi come il cloro (essendo imbottigliata alla fonte, non vi è una legge che ne preveda l’aggiunta al fine di disinfettarla)… tuttavia, essendo trattata con l’anidride carbonica, subisce quel processo chimico conosciuto come “carbonatazione” il quale tende a innalzarne l’acidità (e di conseguenza ad alterarne sensibilmente il sapore); alcune acque minerali vengono addirittura vendute già con degli aromi o dei succhi aggiunti.

A molte persone non piace particolarmente bere l’acqua proprio perchè non ne percepiscono il sapore; alcuni rimediano con la frizzante, capace di dare quella piacevole sensazione di pizzicore sul palato… ma ci sono diversi altri modi per “insaporirla”: spremendo del limone nel bicchiere, ad esempio, oppure mettendo in infusione dei frutti di bosco (fragole, mirtilli o lamponi). Anche le foglie di menta sono molto gettonate. Noi, tuttavia, restiamo convinti che l’acqua “al naturale” sia sempre la scelta migliore!

L’acqua trattata con l’osmosi inversa

Ma come ci si può godere questo sapore appieno, senza che entrino in gioco tutte quelle variabili che abbiamo elencato finora? La risposta di Ecoline, è solo una: grazie alla depurazione ad osmosi inversa. Questa particolare tecnologia, sempre più adottata nelle case di milioni di italiani, non serve infatti solamente a eliminare le sostanze potenzialmente nocive presenti nell’acqua di rete… ma anche a valorizzarne il sapore!

Leggi qui la nostra guida completa sull’osmosi inversa.

L’osmosi inversa è un sistema di filtraggio tanto efficace quanto semplice nei principi del suo funzionamento: semplificando il concetto al massimo, possiamo dire che il flusso d’acqua viene spinto con forza attraverso una membrana dalle maglie strettissime (detta “membrana osmotica”) che provvederà a bloccare tutte quelle sostanze e quegli eventuali batteri che potrebbero nuocere alla nostra salute… lasciando sempre e comunque invariate le caratteristiche organolettiche dell’acqua.

Grazie al regolatore di sali minerali presente in alcuni impianti, inoltre, sarà anche possibile decidere quanti degli elementi presenti nell’acqua di rete debbano passare attraverso il filtro, regolandone di fatto il “sapore”. Vi abbiamo incuriositi? Nessun problema: se volete saperne di più, potete leggere qui la guida completa che abbiamo scritto sul tema dell’osmosi inversa… e se non vi è sufficiente, i nostri tecnici sono a vostra disposizione: vi basterà compilare il modulo in fondo alla pagina per avere risposta a ogni vostro dubbio!

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