Come capire se l’acqua del rubinetto è buona: la guida completa
C’è un curioso dato statistico che vede l’Italia posizionarsi al primo posto nella classifica mondiale del consumo d’acqua in bottiglia. Già, nessuno più di noi in tutto il pianeta! Se a ciò si aggiunge che siamo anche fra i maggiori consumatori di acqua potabile in Europa (con la bellezza di 153 metri cubi annui pro capite), allora il quadro è chiaro: sono molto pochi gli italiani che bevono l’acqua direttamente dai rubinetti di casa propria.
La cosiddetta “acqua del sindaco” è sempre più malvista, spesso per paure del tutto ingiustificate o a causa di leggende metropolitane dure a morire… anche se l’acqua pubblica italiana è sempre assolutamente potabile, nonché perennemente controllata con accurate analisi di laboratorio. Ma come facciamo a verificarlo anche di persona? In questo articolo troverete diversi consigli per capire se l’acqua di casa vostra è davvero così buona.
Hai sentito parlare di durezza dell’acqua ma non hai idea di cosa possa significare?
Leggi qui l’articolo che abbiamo scritto per te.
L’acqua del rubinetto è potabile?
Parlare di “bontà” dell’acqua è molto generico e ne siamo consapevoli: ci sono così tante variabili che per fare un distinguo più specifico non basterebbe un’intera enciclopedia. Per cui, prima di parlare di acqua buona o non buona, vorremmo soffermarci sulla potabilità dell’acqua della nostra rete idrica: sì, proprio l’acqua pubblica italiana, quella che sgorga dai nostri rubinetti e dalla quale così tante persone diffidano senza avere solide motivazioni per farlo… cadendo spesso vittima della disinformazione.
A cadenza annuale, infatti le ASL che presiedono i nostri territori si occupano di monitorare e analizzare la qualità dell’acqua della rete idrica pubblica, permettendoci così di bere in assoluta sicurezza: ne è un esempio la concentrazione di cloro in essa contenuta, che deve essere sempre al di sotto dei 30 mg per ogni litro (si pensi che in Europa questa soglia si alza fino ai 100 mg!). A tutto ciò si aggiunge un altro aspetto molto importante e sottovalutato: l’acqua pubblica è molto più sana e più ecologica di quella in bottiglia!
Sì, avete capito bene. L’acqua minerale che troviamo nei supermercati è esposta a diverse insidie: quando viene immessa nelle classiche bottiglie in plastica (o più precisamente in PET, “ovvero polietilene tereftalato”) c’è il rischio – ad esempio – che una conservazione in ambienti dalle temperature elevate possa provocare il rilascio di particelle nocive per il nostro organismo. Pertanto diffidate dalle leggende metropolitane: l’acqua di rete, in Italia, è assolutamente sana, potabile e sicura… più di quanto in molti credano.
Capire se l’acqua del nostro rubinetto è buona
Tolto ogni dubbio sulla potabilità e sulla salubrità dell’acqua pubblica, possiamo tornare sui nostri passi e darvi qualche utile consiglio per valutare la qualità l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. Come fare, dunque? Per quanto la soluzione possa sembrare banale, le prime risorse alle quali possiamo affidarci sono i nostri sensi: la vista, il gusto e l’olfatto infatti non si potranno paragonare ai più moderni test di laboratorio, ma possono comunque dare dei riscontri immediati abbastanza attendibili.
Avvicinatevi dunque al lavandino della vostra cucina e riempite un bicchiere d’acqua. Dopodiché osservate attentamente il risultato, preferibilmente in una stanza ben illuminata: se l’acqua alla vista risulta limpida allora siete già a buon punto… ma statene certi: è quasi impossibile che l’acqua del rubinetto sia totalmente, perfettamente trasparente e priva di corpi fluttuanti.
Sì, perchè chi gestisce l’acqua pubblica – proprio al fine di garantirne la potabilità – immette all’interno della stessa un’impercettibile quantità di sostanze per conservarla e disinfettarla, come ad esempio l’ipoclorito di sodio. Conosciuto più comunemente come “cloro”, si tratta di un disinfettante che viene utilizzato proprio per impedire la formazione di colonie batteriche lungo le condutture.
Nel raro caso che ve ne sia una presenza eccessiva, oltre alla vista sarà necessario ricorrere ad altri due sensi: il gusto, ma soprattutto l’olfatto. Una quantità di cloro superiore al dovuto infatti altera sensibilmente il sapore dell’acqua e lo rende sgradevole, simile a quello di un medicinale; anche l’odore diventa forte e pungente. Bere un’acqua così satura di cloro non è dannoso di per sé, ma nel lungo termine finirebbe per influire negativamente sulla nostra flora batterica… rendendo più difficoltoso il processo di digestione.
Come depurare l’acqua di rubinetto?
Ma tornando all’esame estetico dell’acqua, ci sono altre cose da considerare: se la vostra acqua non sono non risulta perfettamente trasparente ma presenta anche un colore sospetto (magari tendente al rossastro o al giallognolo) allora potrebbe trattarsi di residui ferrosi. Capita spesso che all’interno delle tubature delle case più vecchie possano formarsi dei depositi di ruggine, la quale finisce per essere raccolta dall’acqua corrente ed uscire così dai nostri rubinetti: ne abbiamo parlato anche in questo articolo.
Se invece volete semplicemente “tagliare la testa al toro” e non pensarci più, esiste una soluzione pratica, sicura e veloce: installando un depuratore ad osmosi inversa, eccessive dosi di cloro, particelle ferrose o qualsiasi altra impurità presente nell’acqua di rete saranno solo un ricordo. Nel caso vogliate saperne di più vi invitiamo a leggere la guida che abbiamo scritto sul tema (la trovate qua)… e se avete delle domande più specifiche, potete compilare il modulo che si trova proprio in fondo a questa pagina: i tecnici Ecoline sono pronti a risolvere ogni vostro dubbio e a fornirvi la soluzione più economica per un’acqua sempre pura, buona e rispettosa dell’ambiente.