Nitrati e nitriti: che cosa sono e quali le differenze fra i due
L’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre case ci sembra la cosa più normale del mondo. Eppure sono ben pochi a conoscere tutte le sostanze in essa contenute: abbiamo già avuto l’occasione di parlare, in questo blog, delle microplastiche o delle esigue quantità di arsenico che – per le ragioni più varie – si possono trovare in alcune sorgenti. Ma ce ne sono mille altre che restano ancora oscure ai più…
Avete mai sentito parlare, ad esempio, dei nitrati e dei nitriti? Queste sostanze chimiche, incolore e insapore, hanno origini e funzioni molto diverse tra loro, anche se la similitudine fra i loro nomi porta spesso in confusione gli inesperti. Ma non temete: in questo articolo cercheremo di spiegarvi nel mondo più chiaro possibile di cosa si tratti e quali sono le differenze fra gli uni e gli altri. Buona lettura!
Le microplastiche sono un’altra delle insidie che si annida nella nostra acqua;
in questo articolo cerchiamo di spiegarvi che cosa sono.
Che cosa sono i nitriti e i nitrati
Partiamo subito sottolineando la cosa più importante: il valore dei nitrati e dei nitriti è una delle prime cose da considerare quando si parla di acqua e della sua potabilità. La loro concentrazione rappresenta in maniera cristallina la purezza della fonte da cui sgorga l’acqua stessa. Nitriti e nitrati sono elementi del tutto naturali e proprio per questo sono da sempre presenti nell’ambiente; senza entrare in questioni eccessivamente tecniche, potremmo definirli come delle “sostanze inorganiche solubili nell’acqua”.
Più nel dettaglio, nitrati e nitriti sono dei composti di azoto e di ossigeno. Vi sono diverse variabili che determinano il loro quantitativo nell’ambiente. Possiamo però affermare che in natura la loro presenza si limita a pochi mg/l (milligrammi al litro) e che certe soglie vengono superate solo in caso di terreni particolarmente inquinati: molte aziende utilizzano nitrati e nitriti come additivi alimentari e, sebbene in piccole dosi siano innocui (vengono usati, ad esempio, per conferire un colorito rosso vivo ai salumi), se assunti in dosi massicce possono rivelarsi tossici per l’uomo.
I nitrati sono dannosi per la nostra salute?
Proprio alla luce di quanto detto si può comprendere le ragioni che hanno portato i produttori a specificare sempre nelle etichette degli alimenti la presenza (e la quantità precisa) di nitrati e nitriti nei loro prodotti. Molti esperti sono al lavoro per vietarne l’uso come additivi e come conservanti alimentari, soprattutto in certe tipologie di carni (come il prosciutto crudo): al momento però non vi sono regolamentazioni precise in merito, nonostante alcuni governi stiano lavorando in tal senso.
Il problema secondo i ricercatori risiederebbe nelle “nitrosammine”, ovvero dei composti che derivano direttamente dai nitrati: quando vengono ingeriti questi si possono trasformare in nitriti e convertirsi a loro volta in sostanze presumibilmente cancerogene. Fu uno studio svolto ormai oltre mezzo secolo fa in Inghilterra a definirle tali per la prima volta; tuttavia la relazione fra nitriti, nitrati e formazione di tumori non è mai stata dimostrata in via definitiva. È comunque una fortuna che sia molto difficile trovare elevate concentrazioni di tali sostanze nell’acqua.
In Italia, ad esempio, un decreto varato nell’ormai lontano 2001 ha stabilito che i nitriti nell’acqua potabile debbano essere presenti in quantità inferiore ai 0,5 mg/l. Per i nitrati, invece, la quota sale a 50 mg/l. Grazie ai controlli costanti, l’acqua della rete pubblica – dunque quella che esce dai nostri rubinetti, che utilizziamo per lavarci o per cucinare – è sempre sicura: i livelli di nitriti e di nitrati presenti nell’acqua di rete possono avvicinarsi alle soglie citate solo nel caso di falde acquifere particolarmente inquinate.
Come fare per eliminare nitriti e nitrati dall’acqua
Per evitare qualsiasi problema esistono comunque diverse possibili soluzioni per depurare l’acqua da nitriti e nitrati in eccesso: abbiamo già avuto modo di parlare di microfiltrazione e di ultrafiltrazione in questo articolo. Tuttavia, il metodo di depurazione più efficace rimane a nostro avviso l’osmosi inversa: grazie a questo fenomeno fisico del tutto naturale (in quanto avviene senza l’azione di sostanze chimiche) possiamo ottenere anche a casa nostra un’acqua sempre pulita, depurata e sicura al 100%.
Non a caso si tratta della tipologia di depuratori in più rapida espansione: grazie alla semplicità di utilizzo e alla velocità di installazione, l’osmosi inversa è sempre più presente non solo nelle case degli italiani ma anche nei ristoranti e negli uffici. Grazie a questi dispositivi, l’eventuale presenza di nitriti e nitrati nell’acqua – sebbene in percentuali esigue – viene del tutto scongiurata, ma non solo: la risorsa idrica in seguito all’osmosi inversa sarà anche priva di sedimenti, cloro, batteri e molto altro ancora.
Una minore presenza di altre sostanze, come ad esempio il calcio, permette all’acqua depurata con l’osmosi inversa di depositare meno formazioni calcaree nelle nostre stoviglie e all’interno delle tubature consentendo così agli elettrodomestici – come caldaie e lavatrici – di consumare di meno nel lungo periodo. Insomma, una tecnologia che ha vantaggi su tutti i fronti: se volete saperne di più, potete leggere qui la nostra guida sull’argomento; in alternativa, in fondo a questa pagina trovate il modulo per contattare i tecnici di Ecoline.