skip to Main Content
Come Ridurre Il Sodio Nell’acqua E Perchè è Importante

Come ridurre il sodio nell’acqua e perchè è importante

Siamo veramente sicuri di conoscere l’acqua che beviamo ogni giorno? La risposta che tendiamo a dare a questa domanda potrebbe sembrare scontata, ma la realtà è ben diversa: sono molto poche le persone che si informano davvero su un argomento del genere. Noi di Ecoline cerchiamo, nel nostro piccolo, di fare del nostro meglio con gli articoli che pubblichiamo regolarmente sul nostro blog…

Ad esempio, quasi tutti abbiamo visto in televisione la pubblicità di una celebre acqua minerale in bottiglia che vede protagoniste le ormai famose “particelle di sodio”. Dopo innumerevoli spot, però, ancora non è chiaro a tutti perchè queste particelle siano così importanti… e neanche per quale ragione ce ne debbano essere poche. Ma nessun problema: in questo articolo cerchiamo di spiegarvelo noi!

Che cos’è il sodio e perchè è importante

Il sodio è un metallo alcalino presente in grande abbondanza nei composti naturali e nella tavola periodica degli elementi viene contraddistinto con il simbolo “Na”. È un elemento molto importante anche per l’uomo, in quanto si tratta di uno dei minerali maggiormente presenti nel nostro organismo: basti pensare che nel sangue, nelle ossa e nelle cartilagini di una persona adulta e in salute ne scorrono in media una novantina di grammi. Per questo ogni essere umano necessita di assumerne tra i 0,6 e i 3,5 grammi al giorno.

Ovviamente questo fabbisogno non viene soddisfatto unicamente dal sodio presente nell’acqua che beviamo ogni giorno. La principale fonte risiede nel cibo che mangiamo, e per la dieta di noi italiani – ma in generale per tutto il mondo occidentale – si trova in particolare nel sale da cucina: già, proprio quel “cloruro di sodio” – per l’appunto – che usiamo per cucinare la pasta e che viene usato in quantità per confezionare salumi, insaporire i formaggi e conservare buona parte degli alimenti dei quali ci nutriamo.

Se dovessimo assumere costantemente e per un lungo periodo meno sodio di quanto poc’anzi specificato, ci troveremmo in una condizione patologica denominata “iponatriemia”: una condizione rara di cui soffre chiunque abbia un livello di sodio nel sangue inferiore ai 135 millimoli per litro. Un individuo che si dovesse trovare in questa situazione avrebbe una costante sensazione di nausea e vomito, che si potrebbe protrarre fino al coma o addirittura alla morte nel caso in cui non si prendano immediati provvedimenti.

Cosa succede quando assumiamo del sodio in eccesso

Abbiamo appena imparato quanto sia importante l’assunzione di sodio per il nostro organismo. La domanda, dunque, sorge spontanea: perchè viene pubblicizzata così tanto un’acqua che, al contrario, ne contiene delle quantità minime? Potrebbe sembrare un paradosso, in effetti… e per questo è necessario fare chiarezza: come vale per qualsiasi sostanza che l’uomo assume, anche un eccesso di sodio si rivela nocivo all’organismo e può contribuire alla formazione di problemi e patologie non indifferenti.

L’ipernatriemia, infatti – questo il termine medico che viene utilizzato per indicare una concentrazione eccessiva di sodio nel sangue – provoca sintomi gravi come una costante sensazione di irrequietezza, la secchezza delle mucose e nei casi più estremi può portare a violente convulsioni. Certo, si tratta di casi estremi che non capiteranno di certo bevendo dell’acqua con troppo sodio… ma è giusto comunque sottolineare che gli eccessi non fanno mai bene.

L’acqua con poco sodio serve piuttosto a limitare il consumo di sali che – come abbiamo già sottolineato – sono già abbondantemente presenti negli alimenti dei quali ci nutriamo ogni giorno. Un’acqua povera di sodio garantisce il corretto fabbisogno di questo elemento e al contempo favorisce la diuresi, aiuta a contrastare il colesterolo ematico e contribuisce nella lotta contro diversi malanni piuttosto comuni: citiamo fra di essi l’ipertensione, la ritenzione idrica, le malattie renali e quelle cardiovascolari. Insomma, non male! Ma come si può ottenere un’acqua del genere senza ricorrere alle solite minerali in bottiglia?

Come avere in casa dell’acqua povera di sodio

Già: molti, troppi italiani per l’acqua da bere si affidano alle classiche minerali vendute nei supermercati… le stesse che per pubblicizzarsi fanno spesso e volentieri riferimento alle esigue quantità di sodio presenti al loro interno. E non ci sarebbe niente di male, in realtà, considerato che si tratta di acque spesso eccellenti e dalle ottime qualità organolettiche. Il problema risiede altrove ed è di stampo economico (per le tasche di chi fa la spesa ogni settimana) ed ecologico (per la plastica delle bottiglie, difficilissima da smaltire).

Basti considerare che una singola bottiglia di plastica, per decomporsi in natura, necessita di un lasso di tempo che può andare dai 100 ai 1000 anni: non è un caso se i nostri oceani sono inquinati da enormi “isole di plastica”, la più grande delle quali è grande – pensate! – quanto l’intera penisola iberica. Un vero e proprio disastro ambientale che non si può fermare, soprattutto se non si realizza che ogni anno solo in Italia vengono buttate via – senza essere riciclate – addirittura 7 miliardi di bottiglie di plastica.

La soluzione consiste nel rinunciare alle acque minerali in bottiglia e nell’affidarsi alla propria acqua di rete adeguatamente filtrata, magari tramite un sistema di depurazione a osmosi inversa. Questa tecnologia, della quale Ecoline è da oltre 30 anni fra i massimi esperti, ci permette di ottenere direttamente dai nostri rubinetti di casa un’acqua in tutto e per tutto paragonabile – per sapore e caratteristiche organolettiche – a quella in bottiglia. Leggete qui la guida completa che abbiamo scritto sul tema: vi aspettiamo!

Richiedi Informazioni


    Autorizzo il trattamento dei miei dati

    Dove siamo

    Via Domenico Martoni 9/11
    47122 Forlì FC

    FOLLOW US
    Back To Top