Acqua per neonati: qual è la migliore e come sceglierla?
Che l’acqua sia una componente fondamentale per il nostro organismo è ben noto… e se lo è per una persona adulta e già formata, possiamo solo immaginare quanto lo possa essere per chi ancora deve iniziare il suo percorso in questo mondo! Già, ogni neonato per crescere sano e forte ha bisogno non solo di nutrirsi con il latte materno, ma anche di un’idratazione corretta e adeguata alle sue necessità.
Considerata la delicatezza dell’argomento è fondamentale che ogni buon genitore si informi in maniera approfondita sulla qualità dell’acqua di casa propria: abbiamo già parlato, in precedenza, dei motivi che portano l’acqua del rubinetto ad assumere colorazioni inusuali (potete leggere qui l’articolo) e delle insidie causate dalle microplastiche. In questo articolo, invece, parleremo proprio dell’acqua per i neonati, di qual è la migliore e perchè!
Perchè l’acqua è così importante per i neonati
C’è una domanda che in molti si pongono quando si parla di “acqua per neonati”… ovvero: non gli è forse sufficiente il latte materno per avere una nutrizione completa? La risposta è ovviamente affermativa. Ma ci sono sempre delle eccezioni, relative non tanto al nutrimento quanto al concetto di “idratazione”: nei mesi estivi, ad esempio, il caldo eccessivo – che spesso mette a dura prova anche gli adulti – rende necessario ricorrere all’uso dell’acqua anche per un neonato.
In casi del genere un cucchiaino d’acqua è più che sufficiente a idratare il piccolo e a fargli soffrire un po’ di meno le temperature elevate. Anche in seguito a episodi che possono provocarne una sensibile disidratazione, come ad esempio episodi di vomito o di diarrea, un cucchiaino d’acqua risulta un vero toccasana… tutto ciò, comunque, sempre e comunque a partire dal quinto o sesto mese di vita: fino ad allora il neonato dovrà nutrirsi solo di latte materno o di un suo surrogato.
Sì, perchè si possono verificare dei casi nei quali una madre non è in grado di allattare il proprio figlio, magari per una scarsa produzione di latte o per un’intolleranza del piccolo: delle situazioni non così rare come si potrebbe pensare, che rendono il latte in polvere l’unica alternativa possibile. Ed ecco che l’acqua torna ad assumere un’importanza principale, considerato il suo ruolo nella preparazione del suddetto “latte artificiale”: un’acqua che dovrà rispettare condizioni di purezza ben precise.
L’acqua ideale per la preparazione del latte in polvere
Sono in pochi a saperlo, ma l’Italia è uno dei paesi europei che fa ricorso maggiore al cosiddetto “latte di formula”: questo derivato viene prodotto tipicamente in polvere ed è soggetto a rigide normative per tutelare la salute dei neonati. Ma come abbiamo appena sottolineato, anche l’acqua che si utilizza per la diluizione del latte artificiale deve avere determinate caratteristiche: la prima è un basso residuo fisso, corrispondente a meno di 500 mg al litro (non sapete di cosa si tratti, qui trovate il nostro articolo in merito).
Perciò si deve trattare di un’acqua con una bassa concentrazione di minerali come il calcio e i nitrati. Anche il cloro e il sodio devono essere presenti in quantità esigua, mentre deve essere assolutamente priva di nitriti e di ammoniaca: accorgimenti fondamentali per diluire il latte in polvere senza alterarne la composizione e le proprietà nutritive. Oltre a tutto ciò sarà infine necessario scaldare l’acqua con una temperatura superiore ai 70°C, al fine di assicurarsi l’eliminazione di tutti gli eventuali batteri presenti.
Quale acqua scegliere, dunque? Diciamo che l’acqua oligominerale che possiamo trovare in commercio risponde in maniera abbastanza precisa ai requisiti sopraelencati. Sarebbe però auspicabile evitare l’acqua venduta nelle bottigliette di plastica PET: un materiale particolarmente inquinante che se non viene stoccato adeguatamente potrebbe rilasciare delle sostanze nocive per l’organismo. Ci riferiamo ad esempio alle già citate microplastiche e ad altre particelle potenzialmente tossiche.
Neonati e acqua depurata con l’osmosi inversa
Alla luce di quanto detto, l’acqua migliore per la preparazione del latte in polvere – e in generale per i neonati – è quella che possiamo ottenere dai nostri rubinetti, a patto che sia adeguatamente depurata. Esistono diverse metodologie di filtrazione adatte allo scopo: si possono utilizzare apposite caraffe filtranti, impianti di microfiltrazione o ancora dei filtri ai carboni attivi. Diverse ricerche, tuttavia, hanno individuato nell’osmosi inversa la migliore tecnologia per la depurazione dell’acqua domestica.
Questo tipo di depurazione si basa su un processo fisico molto semplice che l’uomo ha mutuato dalla natura: una pressione molto forte spinge l’acqua attraverso una membrana, le cui maglie molto fitte impediscono il passaggio a tutti quei residui che potrebbero risultare nocivi per il nostro organismo. Grazie a ciò l’acqua erogata dai nostri rubinetti avrà un residuo fisso molto basso e delle caratteristiche organolettiche perfette per la preparazione del latte in polvere… ma anche semplicemente per essere consumata dagli adulti.
Se volete saperne di più abbiamo scritto una guida completa sull’argomento che potete trovare qua, insieme a molti altri consigli e approfondimenti. E nel caso vogliate rivolgervi direttamente a dei tecnici specializzati, gli addetti di Ecoline saranno lieti di rispondere ad ogni vostro quesito: vi sarà sufficiente compilare il modulo in fondo a questa stessa pagina per ricevere immediato riscontro. L’acqua è una delle principali componenti del nostro organismo e non possiamo vivere senza: non sottovalutiamone l’importanza!