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Acqua Minerale E Acqua Oligominerale: Quali Differenze

Acqua minerale e acqua oligominerale: quali differenze

Quando si parla di “composti chimici” in genere la gente storce sempre il naso, pensando a intrugli nocivi o a strani esperimenti di laboratorio. In realtà con questo termine vengono indicate alcune delle cose più semplici e naturali del mondo: non a caso legando due atomi di idrogeno con uno di ossigeno si ottiene l’acqua, una sostanza che noi tutti conosciamo e che si trova alla base di ogni forma di vita conosciuta sul nostro pianeta.

Già, la famosa sigla H2O che ci insegnano fin dai primi anni di scuola non è altri che un composto chimico… eppure non possiamo proprio farne a meno, tanto che il nostro corpo ne é composto per oltre la metà. Ma la conosciamo davvero così bene l’acqua? Ad esempio, che cosa differenzia l’acqua minerale da quella oligominerale? Se non lo sapete, nessun problema: ve lo spieghiamo nelle prossime righe!

Tra le sostanze che possiamo naturalmente trovare nell’acqua c’è anche il piombo:
scopriamo perchè e come fare a evitare di assumerlo.

Che cos’è l’acqua minerale naturale

L’acqua si può definire minerale quando è caratterizzata da una serie di dettagli che la rendono unica. Anche la legge italiana – e nella fattispecie il Ministero della Salute – ha voluto ribadirlo con il D.Lgs. 176 del 2011, attuando in sinergia con la Comunità Europea una stretta su tutte le acque che potrebbero essere definite “minerali” senza in realtà esserlo. L’aspetto più importante di un’acqua minerale naturale è la sua provenienza: essa deve infatti nascere da una sorgente o da una falda sotterranea

La composizione chimica di quest’acqua deve essere costante nel tempo e l’imbottigliamento deve avvenire nelle vicinanze della sorgente stessa: solo così l’acqua può raggiungere le nostre tavole conservando intatte tutte le sue caratteristiche organolettiche e mantenendo un livello di acidità molto basso (e dunque con un pH compreso tra i 6,5 e gli 8,0): l’acqua minerale, infatti, non può essere alterata o trattata in alcun modo, se non per renderla gassata tramite l’aggiunta di CO2 (anidride carbonica).

Un’altra delle principali caratteristiche dell’acqua minerale risiede nel fatto che, nel suo percorso naturale, raccoglie e assorbe diverse sostanze dal terreno circostante: per questo il residuo fisso di questa tipologia di acqua oscilla tra i 500 e i 1500 milligrammi al litro (e se non sapete che cosa si intende per “residuo fisso”, qui potete trovare l’articolo che abbiamo scritto sul nostro blog in merito a questo tema). Un’acqua ricca di sali minerali dunque, perfetta soprattutto nei periodi estivi e per chiunque pratichi attività sportiva.

Che cos’è l’acqua oligominerale

Se l’acqua minerale ha come suo particolare attributo una certa ricchezza di particelle minerali, quella oligominerale si distingue invece per meriti opposti: sì, perchè con il termine “oligominerale” vengono indicate tutte quelle acque caratterizzate da un residuo fisso inferiore ai 200 milligrammi al litro. La distinzione ha dei motivi in realtà piuttosto semplici: la grande quantità di sali presenti in una comune acqua minerale potrebbe non essere adatta a tutti. Basti pensare alle acque minerali con alte percentuali di sodio!

Un eccesso di questa sostanza (un metallo alcalino normalmente presente in tutte le acque) risulterebbe nocivo a coloro che soffrono di patologie ai reni… e potrebbe – nel lungo periodo – portare alla formazione di calcoli renali. Insomma, se la funzione di un’acqua minerale è prettamente “nutritiva”, nel caso di quella oligominerale subentra anche una funzione “depurativa”: il nostro organismo la assorbe più facilmente e grazie al processo di sudorazione ci aiuta a eliminare le tossine, favorendo al contempo la diuresi.

Ecco perchè le acque oligominerali sono così comuni e le vediamo sempre nelle pubblicità che vengono trasmesse in televisione. Gran parte delle acque più note in commercio sono infatti definite “oligominerali”. Controllando alla voce “residuo fisso a 180°C” sulle etichette vi accorgerete che molte delle acque più pubblicizzate hanno effettivamente un residuo molto inferiore ai 200 milligrammi, tanto da arrivare agli 80 in alcuni casi. Ma la domanda sorge spontanea: è davvero necessario ricorrere all’acqua in bottiglia?

Come ottenere dell’acqua oligominerale a casa

Il quesito è più che legittimo: dopotutto, l’acqua in bottiglia è davvero scomoda… occupa un sacco di spazio e le classiche confezioni da sei pesano sempre tantissimo (chi non vive al piano terra e magari non ha un ascensore sa bene di cosa stiamo parlando). Senza considerare l’aspetto più genuinamente ecologico: la plastica è difficilissima da smaltire e le bottiglie sono una delle cose più inquinanti che si possano immaginare. Basti pensare che affinché una bottiglia di plastica si degradi sono necessari oltre cent’anni!

Fortunatamente la tecnologia e l’esperienza di Ecoline sono in grado di proporre un’alternativa alla vecchia tradizione delle bottiglie d’acqua comprate al supermercato: grazie all’installazione di un depuratore a osmosi inversa, infatti, sarà possibile ricavare dell’acqua con delle proprietà organolettiche del tutto simili a quelle che troviamo in commercio, con un residuo fisso regolabile a piacimento e la possibilità di aggiungere dell’anidride carbonica… rendendola addirittura frizzante all’occorrenza!

E tutto questo attingendo direttamente dall’acqua di rete, ovvero quella che ogni giorno facciamo sgorgare dai rubinetti di casa nostra. Già, avete capito bene: installando un semplice dispositivo – a riguardo del quale abbiamo scritto qui un’esaustiva guida – sarà possibile disporre di un’acqua oligominerale priva di sostanze potenzialmente nocive e senza retrogusti ferrosi o di cloro. Non ci credete? I nostri tecnici sono a vostra disposizione: non vi resta che contattarci compilando il modulo in fondo a questa stessa pagina.

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